Ci sono nuove tendenze tra i giovanissimi anche per ciò che riguarda l’uso di stupefacenti. E’ la ‘Spice’, una sostanza sintetica che emula la cannabis, la sostanza psicoattiva più diffusa tra i giovanissimi dopo la cannabis vera e propria. L’11% degli studenti, pari a circa 275.000 tra i 15-19enni, ha utilizzato almeno una volta questi cannabinoidi sintetici, un terzo l’ha consumata al massimo 2 volte, il 35,4% lo ha fatto per 10 volte o più e il restante 31,6% tra le 3 e le 9 volte. E’ quanto emerge dalla Relazione annuale al Parlamento sulle droghe.
Questi prodotti totalmente chimici si presentano come misture di erbe, non contengono cannabis ma quando vengono fumati ne producono effetti simili, e rappresentano una nuova frontiera per il mercato delle sostanze illecite e sono facilmente reperibili sul web. La grande variabilità di cannabinoidi sintetici e le differenti composizioni chimiche rendono queste sostanze potenzialmente molto pericolose; inoltre non appena uno di questi composti sta per essere messo al bando come sostanza illegale c’è già pronto per il mercato un prodotto sostitutivo con una composizione chimica differente.
Gli studenti che hanno consumato almeno una volta nuove sostanze psicoattive (Nps) sono circa 86.000, il 3,5% di tutti gli studenti italiani 15-19enni. Tra queste sostanze sono compresi cationi sintetici e ketamina. I maschi consumano una volta e mezzo più delle coetanee. In generale, circa 800mila studenti hanno riferito di aver utilizzato almeno una sostanza psicoattiva illegale nella vita e 650mila studenti l’hanno fatto nel corso del 2016. Dopo la cannabis e la Spice, le sostanze più diffuse – ma molto meno delle prime due – sono la cocaina, stimolanti e allucinogeni, l’eroina è in coda.